Bologna

Quando si arriva in una nuova città che non si conosce per niente, il punto di partenza migliore non può che essere la piazza principale, solitamente ubicata nel centro. A Bologna,

dunque, ci recheremo a Piazza Maggiore, il cuore antico del vibrante capoluogo dell’Emilia-Romagna.

In Piazza Maggiore si trovano alcuni dei palazzi medievali più importanti della città, testimonianza di una fervida vita pubblica e di un’attività economica intensa. Difatti, la piazza venne sviluppata nel XIII secolo al fine di avere uno spazio in cui i bolognesi potessero svolgere le loro attività commerciali: era quella la zona del mercato. Inoltre, era sempre qua che si concentravano le funzioni pubbliche e perciò sede del podestà.

Dicevamo, quindi, che a Piazza Maggiore vi sono palazzi medievali di grande importanza, tra questi ricordiamo:

Palazzo della Podestà, il più antico di tutti, risalente al 1200 circa, dove aveva sede il podestà, il rappresentante massimo del governo delle città italiane centro-settentrionali del Medioevo. Sull’edificio si innalza la Torre dell’Arengo, la cui campana, aggiunta più tardi nel 1453, veniva utilizzata per radunare il popolo. Tutt’oggi, il 21 di aprile, i suoi rintocchi si ripropongono ai bolognesi per ricordare la liberazione dal fascismo (21 aprile 1945);

Il Palazzo Re Enzo è un edificio che venne aggiunto nel 1245 per ampliare gli spazi del suddetto Palazzo della Podestà. Il nome di questo edificio, chiamato anche Palatium Novum, lo si deve al fatto che, il figlio dell’imperatore Federico II di Savoia, re Enzo, appunto, vi trascorse le sua prigionia. Vi passò ben 23 anni e la morte lo colse proprio qua, benché fu sepolto nella Chiesa di San Domenico, come lui stesso aveva richiesto.

In Piazza Maggiore prendono il via le strade porticate di Bologna, che dal centro si diramano per ben 40 chilometri. Candidati a divenire patrimonio dell’UNESCO, i portici bolognesi sono forse gli elementi più rappresentativi della città.

Con il diffondersi dell’università, parliamo già del 1100, si cerchò un nuovo spazio urbano di incontro, unione e scambio: i portici furono la risposta.

Ne menzioneremo solo tre: quello più largo, quello più alto e quello più stretto. Il primo è il quadriportico della basilica di S.Maria dei Servi, in strada Maggiore, progettato alla fine del Trecento al lato della chiesa; il secondo si trova in via Altabella; venne edificato intorno al 1293 e qui il palazzo arcivescovile ha un loggiato che sfiora i 10 metri d’altezza; il terzo nasce in via Senzanome, nel tratto di via Saragozza, e misura appena 95cm.

Quando si visita Bologna non ci si può privare di un giro per l’antico ghetto ebraico. Ubicato nel pieno centro medievale, si compone di vicoli, piccoli passaggi, ponti coperti che ancora raccontano la storia di un’intera comunità, costretta dallo Stato della Chiesa, a partire dal 1556, a vivere in una determinata zona delle città italiane. Gli ebrei di Bologna vissero qui sino al 1593, anno in cui vennero cacciati definitivamente dalla città. Questa zona è forse una delle più suggestive; qui si susseguono i palazzi appartenuti a ricchi mercanti e banchieri ebrei e le attuali botteghe artigiane che, con il via vai che generano, rendono il ghetto uno spazio energico e ricco di vita.

E poi, dopo tanta storia e cultura, non potete non gustarvi i famosi, nonché superlativi, tortellini bolognesi, per completare tutto ciò che si deve conoscere e provare di Bologna.